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Turi. Cittadinanza Onoraria a S. Ecc.za Rev.ma Mons. Želimir Pulijć. venerdi 21 febbraio cerimonia ufficiale in Palazzo Comunale

È noto che, tra le onorificenze, la cittadinanza onoraria è un riconoscimento concesso da un Comune o da uno Stato ad una persona ritenuta legata alla città, per il suo impegno o per le sue opere.

Nel 2018, Turi ha celebrato un Evento, che è pietra miliare nella sua storia secolare: l’Anno Giubilare Oronziano, per rievocare solennemente il 1950° Anniversario del Martirio di Sant’Oronzo, primo Vescovo di Lecce, primo Missionario dell’antica Apulia, Patrono di Turi, avvenuto il 26 agosto dell’anno 68 dopo Cristo, durante la persecuzione dei cristiani, ordinata dall’imperatore Claudio Nerone, quattro anni prima.

Ebbene, uno degli obiettivi prefissi del Giubileo era quello di riportare a Turi, sia pure per un breve tempo le Reliquie di Sant’Oronzo, che sono custodite, da tanti secoli, a Zara, nella Croazia. Cosa di per sé di non facile attuazione.

I ripetuti contatti epistolari e telefonici tra il nostro Vescovo Giuseppe e l’Arcivescovo di Zara, S. Ecc.za Rev.ma Mons. Želimir Pulijć, àuspice il Nunzio Apostolico in Croazia, l’Arcivescovo nocese,  S. Ecc.za Rev.ma Mons. Giuseppe Pinto hanno creato le basi per l’incontro avvenuto, nel giugno 2018, proprio a Zara, tra l’Arcivescovo Pulijć, i suoi Collaboratori e la delegazione turese, formata da Don Giovanni Amodio, Arciprete di Turi, dal sub Commissario straordinario del Comune di Turi, dott. Sebastiano Giangrande e dal Carabiniere turese, Sig. Stefano De Carolis. L’Arcivescovo Puljić, manifestò subito grande generosità e disponibilità nell’aderire alle aspettative dei turesi, ed autorizzò la concessione provvisoria della preziosa Reliquia della Tibia (o Fibula) di Sant’Oronzo, custodita nella chiesa di Sant’Anselmo, nella vicina cittadina di Nin (l’antica, romana Nona, sede originaria dei Re e degli Arcivescovi Croati) e conservata in un prezioso reliquiario dell’XI secolo, su cui, fra gli altri vi è impressa forse la più antica immagine del nostro Santo, in chiave bizantina.

La storia turese ha registrato tra le sue pagine, “albo signando lapillo dies”, l’arrivo nella nostra cittadina di quella Reliquia, sabato 11 agosto 2018.

L’Arcivescovo Puljić ha espresso in ripetute occasioni i sentimenti di amicizia e stima, che lo legano alla nostra comunità cittadina:

  • Il voler partecipare personalmente ai festeggiamenti giubilari del 2018, insieme al Cardinale Angelo Amato, al nostro Vescovo Giuseppe ed a tanti altri Vescovi, che si sono avvicendati nel venerare la Sacra Reliquia, solennemente esposta nella nostra Chiesa Madre;
  • Il voler dare un segno tangibile della sua Amicizia e della sua Paternità alla comunità turese, che si è concretizzato, domenica, 1° settembre 2019, con il Dono di un prezioso, minuscolo frammento staccatosi dalla Reliquia oronziana ed affidato a Don Giovanni Amodio, che, in quell’occasione, guidava un folto gruppo di turesi, giunti per venerare, ancora una volta, i sacri Resti del Patrono (al quale si è unita la Sindaca, dott.ssa Tina Resta, che, nello stesso giorno ha firmato con il suo omologo di Nin una lettera d’intenti in vista del futuro gemellaggio tra le nostre comunità cittadine).

Tutto ciò rende l’Arcivescovo Pulijć, non solo un Amico ed Estimatore della nostra Comunità, ma anche un suo Illustre Benefattore.

Pertanto, il Consiglio Comunale di Turi, su proposta dell’Arciprete Amodio,  ha deliberato di conferire, in apposita, solenne cerimonia, la Cittadinanza onoraria di Turi a Sua Eccellenza Reverendissima Mons.  Želimir Pulijć, Arcivescovo di Zara, nonché Presidente della Conferenza Episcopale Croata. Tale cerimonia avrà luogo nella Sala Consiliare del palazzo Municipale di Turi, alle ore 17,00 di venerdì, 21 febbraio 2020, presenti, oltre che la Civica Amministrazione, Autorità Civili, Religiose e Militari,  e la cittadinanza. Seguirà, alle 18,30, la solenne Concelebrazione eucaristica nella vicina Chiesa Madre, presieduta dallo stesso “neo cittadino turese”, Arcivescovo Pulijć.