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A Conversano la Biblioteca Fantasia ha trovato casa presso l’Archivio Diocesano


Don Angelo Fanelli
L’Archivio Diocesano di Conversano, per la storia, ha iniziato il suo percorso documentario dal X sec., precisamente dall’ottobre 901, con la conservazione e lo studio di oltre 400 pergamene, che costituiscono il fondo più antico proveniente dal monastero di San Benedetto di Conversano, dal sec. X fino all’abbandono dell’Abbazia dei monaci benedettini, e dal 1226, anno dell’avvento dell’era delle Badesse mitrate, con giurisdizione quasi episcopale, fino al 1810, anno del ben noto «editto» di Gioacchino Murat, che, nella sua dignità di Re di Napoli, poneva fine alla giurisdizione autoritaria, con tutti i privilegi, dell’Abbazia, con la sentenza «Deleatur hoc monstrum Apuliae». Ed ancor oggi, l’ADC, insieme all’annesso Archivio Capitolare della Cattedrale, e alla biblioteca del seminario Vescovile, sotto la direzione colta e affidabile, per nota competenza, dell’instancabile studioso prof. Mons. Angelo Fanelli, continua ad arricchirsi di libri e documenti storici, tutti raccolti con il proprio identikit e ripartiti per sezioni disciplinari, per una più veloce consultazione pubblica, in un supporto digitale. Pertanto, l’Ente Diocesano, a mezzo del suo autorevole Direttore Angelo Fanelli, ha ben ragione di esprimere, anche a nome degli ordinari Diocesani, Mons. Padovano e l’attuale Mons. Favale, la propria riconoscenza agli eredi del prof. Fantasia, eminente personalità del mondo scolastico e della politica provinciale e regionale, scomparso nell’ottobre 1994, per aver ricevuto, dapprima, «l’affido temporaneo della Biblioteca fondata e premurosamente allevata dal prof. Matteo Fantasia, formalizzato con tutte le garanzie di custodia e di apertura al pubblico», e, di recente, finalmente, «l’affido definitivo. Con il quale – ci tiene a precisare il Direttore Fanelli – è venuto a realizzarsi un felice incontro fra i patrimoni librari e manoscritti, quasi un abbraccio cronologico che va dal sec. X ai nostri giorni e un coniugio di discipline storiche (generali e locali ma anche di storia dell’arte), filosofiche, teologiche, letterarie e scientifiche, antiche e contemporanee. Un piccolo universo, quasi un michelangiolesco giudizio universale che si squaderna attraverso parole, pensieri, emozioni, sogni, introspezioni, esaltazioni, sentimenti, nobili o passionali, scoperte ed evocazioni dell’uomo, microcosmo e metafora dell’universo, insondabile e divino. Ora, dunque, con l’affido permanente, il patrimonio librario “Matteo Fantasia” ha trovato non solo una nuova casa, peraltro quella da tempo agognata, ma anche il raggiungimento “familiare”, con l’Archivio Diocesano, da cui era disgiunto, fino a quando i suoi libri sono rimasti, ammutoliti, in numerosi cartoni sigillati, giacenti nei freddi locali del monastero di S. Benedetto, in attesa di migliore sistemazione. Come è appena arrivata, e va considerata, – conclude il “nostro” don Angelo – una sfida nella lotta contro, come si direbbe con ironico conio giornalistico, i “Facebucci” e similari. Una competizione in cui il cartaceo apparirebbe irrimediabilmente superato, eppure si pubblicano ancora ed anche copiosamente libri, che rappresentano il cibo della mente e che hanno diritto di cittadinanza nel mondo dell’uomo di oggi, senza ostracismi di fatto».

Domenico Roscino

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