I lavori della Commissione di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia
I lavori della Commissione di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia |
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Consegnata all’attenzione della Commissione di indagine sulla criminalità del presidente Renato Perrini la relazione del responsabile dell’anticorruzione della Regione Puglia, Roberto Venneri, sul fenomeno corruttivo nella Regione Puglia. Il presidente Perrini ha ritenuto opportuno, dopo l’audizione in Commissione, di aggiornare l’incontro per consentire ai consiglieri componenti un approfondimento sul contenuto della relazione. Venneri ha sottolineato che la Giunta regionale ha un Piano anticorruzione in forza del quale la Regione si muove in un’ottica di controllo e monitoraggio costante. Venneri ha ribadito che relativamente ai recenti fatti giudiziari che hanno coinvolto in particolare il responsabile della protezione civile, il Governo regionale ha adottato tempestivamente tutte le azioni volte a garantire lo svolgimento regolare delle attività, a partire dalla sostituzione immediata del suddetto dirigente.
La ratio del Piano regionale anticorruzione approvato dalla Giunta regionale può essere così di seguito sintetizzata. Il Programma di governo dell’Amministrazione regionale include le dimensioni di partecipazione e trasparenza fra le priorità politiche regionali, definendole espressamente come “elementi indivisibili di una buona governance”. La nuova idea di governo della Puglia si ispira, infatti, ad una governance condivisa e collettiva dei territorio da parte di istituzioni, società civile, terzo settore ed imprese, che sia in grado di concertare le politiche territoriali e di co-progettare interventi, servizi e investimenti: la Puglia ha bisogno di amministratori competenti, ma anche di cittadini attivi e di corpi intermedi responsabili, autonomi, solidali. Al fine di garantire partecipazione e trasparenza risulta, inoltre, fondamentale II potenziamento delle nuove tecnologie al servizio dell’amministrazione e dei cittadini. Da questo punto di vista, il Programma di governo regionale ha espressamente previsto che la trasparenza degli atti amministrativi sia garantita dal continuo miglioramento dell’accessibilità agli atti ed alle informazioni: andando oltre i livelli minimi previsti dalla normativa nazionale, si punta all’obiettivo di rendere tracciabile ogni singola fase del procedimento amministrativo”, dando ampio risalto “allo strumento degli open data, per quanto riguarda la programmazione e il controllo delle prestazioni, le performance del sistema sanitario, la tracciabilità e i controlli in settori strategici come la produzione di energia” e proponendo, a tale fine, “un coordinamento funzionale e di controllo tra le strutture anticorruzione della Regione e il soggetto aggregatore InnovaPuglia”. Il programma di governo dell’amministrazione regionale ha indicato, dunque, una serie di rilevanti azioni da mettere in campo in materia di partecipazione e trasparenza, tra cui figurano: Legge sulla partecipazione attiva e stanziamento di fondi regionali ed europei per attivare procedure partecipative a disposizione di enti locali, cittadini, associazioni, partiti. Implementazione e rafforzamento del Network dei responsabili per la prevenzione della corruzione, già previsto dal Piano anticorruzione regionale ed attualmente costituito da Regione, Agenzie e Società partecipate (Ares – Arem – Arti – Adisu – Arif – Aqp – InnovaPuglia – PugliaSviluppo – Aeroporti – Puglia valore immobiliare), al fine di mettere in rete azioni, iniziative, prassi, programmi di formazione ed estenderle anche alle istituzioni sanitarie. Adozione di una legge sull’attività dì lobbying, al fine di definire regole innovative in ambiti particolari (disciplina del conflitto dì interessi in ambito politico; disciplina dei rapporti tra politica e impresa; disciplina dei rapporti tra politica e dirigenza amministrativa). Piano di rotazione degli incarichi della dirigenza regionale ed altre misure complementari relative al modello organizzativo. In tale direzione, tra le iniziative legislative della nuova Amministrazione regionale particolare rilievo assume la legge sulla partecipazione attiva, volta a consentire a tutti i cittadini pugliesi di essere coinvolti nelle decisioni che riguardano il territorio e la comunità, affermando il riconoscimento della partecipazione come “diritto” che integra la democrazia rappresentativa, senza pretesa di sostituirsi ad essa, ma rafforzandone lo spirito pubblico e la missione per il bene comune nella elaborazione della decisione pubblica. Il metodo e le forme di deliberative democracy tendono dunque ad elevarsi a regola della democrazia regionale, quale forma ordinarla di amministrazione e di governo della Regione, in tutti i suoi settori di azione e a tutti i livelli amministrativi. L’estrema rilevanza assegnata dall’Amministrazione regionale ai temi della legalità e della responsabilità civica si evince, inoltre, dall’istituzione – nell’ambito del nuovo modello organizzativo regionale “MAIA” – della Sezione denominata “Sicurezza del Cittadino, Politiche per le migrazioni ed Anti-mafìa sociale”, cui spettano, tra l’altro: la redazione dei Piano triennale di prevenzione della criminalità organizzata; l’elaborazione, anche mediante il coinvolgimento degli Enti locali, dei sindacati e delle associazioni, delle misure atte ad un più efficace riutilizzo sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata; – l’individuazione, anche di concerto con le associazioni di categoria, delle azioni da realizzare a tutela delle vittime dei reati mafiosi e delle vittime di usura ed estorsione. Sul versante programmatico, con un decreto del presidente della Giunta è stato definito il Piano della Performance organizzativa della Regione Puglia – finalizzato alla misurazione e valutazione della performance dell’Amministrazione regionale da parte dell’Organismo Interno di Valutazione (OIV) – quale documento di integrazione tra Programma di governo, obiettivi strategici e risorse. Fase propedeutica alla definizione di tale Piano della performance è l’assegnazione alle strutture amministrative degli obiettivi strategici” triennali che, nella logica dell’albero della performance, rappresentano il punto di avvio per la successiva declinazione degli obiettivi strategici annuali e degli obiettivi operativi. Si è provveduto poi ad un aggiornamento degli obiettivi strategici individuando, con riferimento alla priorità politica, “trasparenza” e “partecipazione”. Migliorare il dialogo e la collaborazione fra istituzioni, società civile, terzo settore e imprese, al fine di concertare le politiche territoriali e di co-progettare interventi, servizi, investimenti. Potenziare le nuove tecnologie al servizio dell’amministrazione e dei cittadini, che garantiscano la trasparenza e il miglioramento dell’accessibilità alle informazioni e agli atti amministrativi. Promuovere misure organizzative volte a ridurre sensibilmente e sistematicamente il livello di esposizione a rischio corruzione del processi amministrativi e a potenziare la capacità di informazione pubblica e trasparenza dell’amministrazione regionale per innescare un diffuso cambiamento culturale. Razionalizzare e semplificare la normativa e le procedure amministrative in materia di finanze regionali, spese di funzionamento e costi dell’amministrazione, gestione del personale, organizzazione regionale e valorizzazione del patrimonio, al fine del miglioramento dell’efficienza ed efficacia delle attività svolte. Adottare sistemi di monitoraggio a garanzia del rispetto dei vincoli di finanza pubblica e degli equilibri di bilancio; Implementare processi di informatizzazione delle procedure contabili, ai fini della razionalizzazione e dematerializzazione delle stesse nella fase di acquisizione e di impiego delle risorse del bilancio regionale e controllo della spesa; Contrastare l’evasione tributaria e fiscale. Valorizzare le risorse umane, con contestuale miglioramento delle condizioni di efficienza delle strutture regionali e razionalizzazione della loro allocazione. Recuperare e valorizzare gli immobili dei patrimonio regionale, razionalizzare le spese di funzionamento e la spesa regionale per l’acquisto di beni, servizi e forniture nel rispetto della sostenibilità ambientale e attraverso una migliore governance. Migliorare il supporto decisionale attraverso analisi di contesto aggiornate, elaborazione di scenari previsti sulla finanza regionale e di dati fiscali regionali, maggiore integrazione di sistemi informativi territoriali ai fini della attività di programmazione e loro più ampia diffusione. In un simile quadro programmatico e nel convincimento che partecipazione, trasparenza e cultura della legalità siano strumenti cardine per prevenire forme di corruzione, il Piano triennale anticorruzione si propone In particolare di: Favorire la diffusione di una cultura della legalità; Ridurre i rischi di corruzione; Far emergere eventuali fenomeni di corruzione, ivi comprese tutte le forme di cattiva amministrazione e quelle integranti situazioni dì frode nell’utilizzo di risorse pubbliche, sia regionali che nazionali e/o comunitarie; Creare dinamiche di rete istituzionale per la condivisione di strategie, azioni e risultati. |