Camera di Commercio

In Camera di Commercio confronto fra esperti e incontro fra domanda e offerta di lavoro

Il lavoro del futuro sarà sempre più digitale. Molte le opportunità ma servono competenze e aggiornamento continuo

Nel 2018 il mercato digitale italiano – informatica, telecomunicazioni, contenuti ed elettronica di consumo – è cresciuto del 2,5% a 70.474 milioni di euro e promette una crescita analoga per il 2019, a 72.222 milioni.

Ma il quadro generale è sempre quello di un sistema-paese a due velocità. Da una parte fioriscono start up e imprese molto innovative, dall’altro vi sono troppe entità, di piccole dimensioni, ancora marginali rispetto a un ammodernamento necessario a creare occupazione.  Tanto che il Paese si attesta al 25.o posto fra quelli UE, una impresa su tre è attiva sul Web, il 4,8% del Pil viene investito in ITC (il 6,6% della media UE).

E inoltre le competenze “invecchiano” molto presto. Quindi c’è bisogno di un aggiornamento continuo, che chiama in causa il mondo della formazione universitaria e post universitaria.

E’ quanto è emerso stamani nel convegno promosso dalla Camera di Commercio di Bari, attraverso il proprio Punto Impresa Digitale, nella sezione mattutina dell’evento Lavoro al futuro, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Pino Mercuri, HR Manager di Microsoft Italia, Carmine Nigro, Community Manager di Crescere in Digitale, Giuseppe Acciani del Politecnico di Bari e Amelia Manuti, dell’Università di Bari.

Nel pomeriggio una trentina di aziende hanno incontrato i candidati a 80 posti di lavoro, offerti dalle stesse,  con competenze specifiche in: data science, cyber security, robotica e automazione, manifattura additiva, big data e analytics, cloud, internet of things, intelligenza artificiale,  e-commerce, digital marketing,  social media marketing, design thinking.

La giornata è stata organizzata in collaborazione con Confindustria Bari – Bat e  Confcommercio Bari che hanno contribuito all’individuazione delle imprese partecipanti, nonché l’ufficio Job Placement dell’Università degli Studi di Bari “A. Moro”.

«La Camera di Commercio di Bari da anni accompagna le aziende nei percorsi innovativi  – ha detto il presidente dell’ente Alessandro Ambrosi -: dal bando Valore Assoluto (che ha dato a molte start up la possibilità di sviluppare le proprie idee innovative), a Crescere in Digitale in collaborazione con Unioncamere, Google e Ministero del Lavoro, dove oltre 100 giovani NEET sono stati formati e inseriti in contesti aziendali del territorio, fino al Punto Impresa Digitale con uno stanziamento di oltre 1 milione di euro a sostegno degli investimenti delle PMI in consulenza, tecnologia e formazione a tema Impresa 4.0».

Con l’iniziativa Lavoro al Futuro «l’ente sta dunque continuando un percorso già strutturato – ha detto il segretario generale Angela Partipilo – perché tutte le imprese devono poter accedere alle nuove tecnologie quali strumento di miglioramento dei processi, dei prodotti, ma più in generale della vita delle persone».

Concetto ribadito da Arcuri di Microsoft: «La trasformazione digitale offre posti di lavoro a più alto valore aggiunto», che è difatti  superiore del 25% a quello degli alti settori industriali; il numero medio di addetti per impresa è del 60% superiore rispetto al quello rilevato per l’intera economia; l’occupazione fra il 2018 e il 2020 per i professionisti ICT è attesa crescere a tassi del 2,4%. «Ma per cogliere queste opportunità – ha proseguito – serve una continua ricerca dell’apprendimento. Una componente ingegneristica tecnologica media ha una obsolescenza di 24-48 mesi, quindi i ragazzi non devono mai smettere di studiare in questo campo».

Si va dunque verso l’Università 4.0, caratterizzata da percorsi di eccellenza per la gestione della carriera e l’impegno a stabilire relazioni attive con il mercato del lavoro e con le imprese, intercettando i loro bisogni ed individuando opportunità, come hanno evidenziato Giuseppe Acciani e Amelia Manuti, con percorsi formativi tarati sulle esigenze aziendali.