Polignano: Accelerata del comitato via per l’approvazione del progetto SERIM a Costa Ripagnola
.Il deputato L’Abbate (M5S) chiede lumi al ministro dell’Ambiente Costa sulle metodologie attuate nel procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale che appaiono in contrasto con la normativa regionale
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(Foto A. Fontana)
Sullo sfruttamento della costa a nord di Polignano, la Regione Puglia pare intenzionata a viaggiare con il treno superveloce. Le richieste della popolazione locale, riunitasi attorno al “Comitato Pastori della Costa”, (. e le interrogazioni della consigliera regionale Antonella Laricchia (M5S) sugli iter autorizzativi riguardanti Costa Ripagnola, infatti, non sembrano aver scalfito minimamente le intenzioni della Giunta guidata da Michele Emiliano. L’obiettivo permane quello di affidare in mani private la “valorizzazione” del tratto costiero, non prendendo in considerazione l’idea di istituire un’area protetta pure prevista dalla legge regionale n. 19 del 1997 in questo ultimo esempio di paesaggio agrario costiero pugliese. L’ultima accelerata è quella relativa al procedimento di V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale) relativa all’intervento proposto dalla SERIM, la società del noto imprenditore polignanese Modesto Scagliusi, che mira a realizzare nel territorio di Ripagnola strutture alberghiere, stabilimenti balneari e altri servizi. La conferenza dei servizi decisoria è convocata, infatti, per domattina mercoledì 14 novembre.
“Nonostante il 19 ottobre scorso siano scaduti i termini per la presentazione di osservazioni al progetto e seppur ci risulta siano state depositate, carte alla mano il Comitato VIA sembra essersi già espresso sul progetto già tre giorni prima del termine ultimo fissato come scadenza ovvero il 16 ottobre – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S) – Un modus operandi che sembra andare totalmente in contrasto con la normativa ed i regolamenti regionali e su cui ho chiesto lumi al Ministero dell’Ambiente”.
La legge regionale n. 11/2001 in materia di VIA, infatti, all’articolo 15, comma 3 stabilisce che “Le attività tecnico-istruttorie per la VIA sono svolte dall’ufficio competente, che acquisisce e valuta tutta la documentazione e le osservazioni presentate, avvalendosi del supporto tecnico consultivo del Comitato per la VIA”. Anche il Regolamento regionale n. 10 del 2011 di “disciplina della composizione e delle funzioni del Comitato” dichiara che fra i compiti di quest’ultimo (art. 2, comma 2, lettera c) ci sia “l’analisi dei contenuti di tutte le osservazioni, delle controdeduzioni, dei pareri e quant’altro afferente il progetto in esame e di tutta la documentazione agli Atti”.
“Se la normativa prevede un determinato percorso non comprendiamo, pertanto, perché la Regione Puglia debba infischiarsene ed i cittadini non debbano avere la democratica opportunità di vedere contemplate e prese nel giusto e dovuto carico le proprie osservazioni alle decisioni della Giunta Emiliano – commenta Giuseppe L’Abbate (M5S) – Chiederò inoltre al ministro dell’Ambiente Sergio Costa di vigilare sia sull’attuazione delle procedure di VIA in Puglia sia se, nel rispetto delle disposizioni comunitarie, nazionali e regionali in materia, siano stati valutati gli impatti cumulativi dei vari piani e progetti già presentati, ed in parte già approvati, che gravano sulla medesima area di Ripagnola. Nonché se e come siano stati valutati questi impatti sul Sito Natura 2000 Posidonieto Barletta-San Vito e sugli habitat prioritari che lo compongono, praterie di posidonia e coralligeni”.
Domande che la consigliera Antonella Laricchia (M5S) ha già posto alla Giunta di Michele Emiliano, ottenendo dall’assessore Pisicchio la promessa di riprendere quanto prima il percorso propedeutico a dare attuazione alla legge regionale del 1997 che istituiva il parco costiero a Ripagnola. Una rassicurazione che, alla luce dei fatti, sembra valere poco o nulla.