Presentata a Bari, nella Presidenza regionale la trecentoventottesima edizione de “I Fanove” di Castellana Grotte
Da 328 anni la città di Castellana Grotte (Ba) celebra nella notte dell’11 gennaio Santa Maria della Vetrana, patrona della città, dedicandole l’accensione di quasi 100 Fanove, cataste di legna che ardono in tutta Castellana, dal centro abitato alla più lontana contrada, per ringraziarla del miracolo che la vergine avrebbe accordato alla cittadinanza, e cioè la liberazione dalla peste bubbonica.
La manifestazione è stata presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Bari presso la Presidenza della Regione Puglia.
Alla conferenza sono intervenuti l’on. Ubaldo Pagano, il dott. Aldo Patruno, Direttore del Dipartimento Turismo ed Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio, il Sindaco di Castellana Grotte Francesco De Ruvo, l’assessore comunale alla Cultura Vanni Sansonetti, il presidente del Comitato Feste Patronali Michele Guglielmi accompagnato da un giovane “fanovista”, Alessandro Leogrande, che ha spiegato le modalità di realizzazione dei tipici falò.
“Le Fanove di Castellana Grotte – ha dichiarato il dott. Aldo Patruno, Direttore del Dipartimento Turismo ed Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio – sono un’esperienza da vivere intensamente. Quando una manifestazione arriva alla sua trecentoventottesima edizione e vede coinvolti moltissimi giovani vuol dire che è forte il legame con l’identità del territorio. Castellana – ha continuato – rispecchia pienamente quelli che sono gli intenti che con Regione e Pugliapromozione volevamo dare con il piano di Puglia365. Castellana – ha concluso – con le sue iniziative e non solo con le Fanove ma anche con il World Dance Movement, con il primo festival della filosofia del mezzogiorno, ovvero Philosofars e non ultimo con le visite guidate alla scoperta di Castellana Grotte, aggiungono costantemente elementi per vivere la nostra regione 365 giorni all’anno”.
“I Fanove” di Castellana Grotte sono una celebrazione in onore di Maria Santissima della Vetrana che 328 anni fa avrebbe salvato gli abitanti di Castellana Grotte dalla peste. La manifestazione, come da tradizione, si svolgerà la sera dell’11 Gennaio 2019 a partire dalle 19.00. Il tepore che diffondono le maestose Fanove darà vita, ancora una volta, ad un’eccezionale festa in cui godere di gastronomia tipica, canti popolari e del calore della tradizione che, di anno in anno, invoglia migliaia di visitatori a recarsi a Castellana Grotte.
“I Fanòve” sono enormi cataste di legna che ardono in tutta la Città per ricordare il miracolo della liberazione dalla peste bubbonica accordato dalla Madonna della Vetrana nel 1691. La caratteristica che rende unica la manifestazione è la grande diffusione nel territorio dei falò, quasi cento, dislocati in tutta la città, dal centro abitato alla più lontana contrada. Una rievocazione storica che è chiara espressione dello stretto sentimento di devozione che lega Castellana alla sua Patrona. Al centro di tutto il Comitato Feste Patronali di Castellana Grotte che, con l’Amministrazione Comunale, assume un ruolo chiave per la riscoperta e per la diffusione di questa tradizione popolare.
Castellana, conosciuta in tutto il mondo come la città delle grotte, si propone anche con questa iniziativa come attrattore culturale, oltre che turistico, in un’ottica di destagionalizzazione attraverso l’organizzazione di eventi di grande rilevanza, primo fra tutti, per l’appunto, I Falò dell’undici gennaio che di anno in anno rafforzano il patrimonio immateriale della Città delle Grotte.
“Quella de I Fanove per noi castellanesi – ha dichiarato il Sindaco di Castellana Grotte Francesco De Ruvo – è una celebrazione che nel corso dei suoi 328 anni di storia è diventata una tradizione popolare, oltre che religiosa, che attira tantissimi ospiti dai paesi limitrofi e molti turisti. Un momento di aggregazione irrinunciabile che visto in un’ottica turistica rappresenta per noi, e per tutti gli operatori del settore della ricettività, un attrattore turistico-culturale che punta a destagionalizzare i flussi. Una organizzazione – ha continuato – che comporta uno sforzo logistico non indifferente e qui l’Amministrazione Comunale di Castellana Grotte, che mi onoro di rappresentare, veste un ruolo chiave al fianco del Comitato Feste Patronali di Castellana Grotte presieduto da Michele Guglielmi che si occupa dell’organizzazione dei quasi cento falò in tutto il territorio comunale. Quest’anno ci aspettiamo tantissimi visitatori e per questo abbiamo anche predisposto due bus navetta che condurranno gratuitamente gli ospiti da due aree di sosta designate negli ingressi di Via Polignano e Via Putignano. Un grande ringraziamento – ha concluso – deve andare al comitato che si impegna da anni per la riuscita dell’iniziativa, ai fanovisti che si impegnano ogni anno per la realizzazione dei falò, all’assessore comunale alla Mobilità Luisa Simone che con Cotrap ha predisposto le linee dei bus navetta, a tutti i dipendenti comunali coinvolti nella macchina organizzativa e a tutte le associazioni di volontariato che si occupano sul territorio di assistenza e viabilità”.
“Questo evento – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Vanni Sansonetti – rispecchia la nostra identità culturale ed agricola. Vorrei sottolineare, inoltre, l’importanza dell’olio, che con il fuoco, diventa elemento di purificazione e di salvezza. Proprio il suggerimento di ungersi con l’olio, che la Madonna della Vetrana diede due sacerdoti nel lontano 1691, evitò il contagio e salvò la popolazione di Castellana Grotte dall’epidemia. Questa Amministrazione Comunale – ha continuato – ha il dovere di rilanciare e consolidare questa tradizione popolare e religiosa con l’obiettivo di far conoscere la nostra identità e le nostre tradizioni in tutto il mondo. Come sapete, Castellana è conosciuta da tutti come la città delle grotte. Grazie a questo evento, la città, si propone anche come attrattore culturale oltre che turistico e naturalistico. L’evento delle Fanove di Castellana Grotte – ha concluso – ha in sé gli elementi e le caratteristiche dei rituali festivi legati al fuoco così come indicato all’interno delle Legge Regionale del 25 gennaio 2018. Su questo vogliamo costruire una promozione e valorizzazione di ampio respiro”.
La conferenza stampa è stata anche l’occasione per approfondire i contenuti della legge regionale del gennaio del 2018 “Interventi per la valorizzazione dei rituali festivi legati al fuoco”.
“L’intenzione – ha dichiarato l’on. Ubaldo Pagano – è quella di valorizzare le manifestazioni legate ai fuochi proprio attraverso la legge regionale approvata lo scorso anno. Una legge che rispecchia l’identità agricola della regione nel solco delle tradizioni religiose. Con questo strumento legislativo vorremmo far sedere attorno ad un tavolo tutte le realtà che, come Castellana, promuovono il territorio con questo tipo di tradizioni per creare un unico cartellone di iniziative legate al fuoco della Regione Puglia. Queste iniziative – ha concluso – che si svolgono generalmente di inverno, consentiranno agli operatori di attrarre turisti anche nei mesi di bassa stagione”.
La manifestazione de “I Fanove” è molto sentita dalla popolazione castellanese come testimoniato dal presidente del Comitato Feste Patronali Michele Guglielmi “In Città – ha commentato – si respira da giorni un gran fermento che anima ogni castellanese nella settimana de “I Fanove”. La preparazione delle cataste di legna, la diana notturna, le sante messe, tutto contribuisce alla realizzazione di questo importante e imponente evento sia per Castellana in particolare, che per la Puglia in generale. Il Comitato Feste Patronali – ha concluso – sta portando avanti un’attività di riscoperta e consolidamento delle matrici culturali, della storia, della memoria, delle tradizioni del nostro territorio, per valorizzare il senso di appartenenza e di valorizzazione del nostro patrimonio identitario”.
DETTAGLI DELL’INIZIATIVA:
Cosa sono “I Fanove”:
I Fanòve sono una spettacolare manifestazione in cui devozione religiosa e tradizione popolare si fondono per costituire uno straordinario evento che nella notte dell’undici gennaio di ogni anno rischiara e riscalda la Città delle Grotte. Durante la plurisecolare celebrazione de I Fanòve grandiose cataste di legna ardono in tutta la Città, per rievocare il miracolo accordato dalla Madonna della Vetrana nel 1691. La rievocazione di questo prodigioso evento, avviene mediante l’accensione di quasi 100 falò, fortificando di anno in anno lo stretto sentimento di devozione che lega Castellana alla propria Patrona, la Madonna della Vetrana. L’atmosfera di cordialità irradiata dal tepore che diffondono questi maestosi cumuli di legna, dà vita ad un’eccezionale festa in cui godere di gastronomia tipica, canti popolari e del calore della tradizione che, di anno in anno, invoglia migliaia di visitatori a recarsi nella nostra Città.
Cenni storici:
Documentata da fonti storiche la vicenda, svoltasi alla fine del 1600, racconta della liberazione dei cittadini di Castellana Grotte dalla peste. Ricorreva l’anno 1690 quando, molto probabilmente per via di un carico di merci infetto attraccato nel porto di Monopoli, una terribile epidemia di peste si diffuse nel territorio a sud-est di Bari. Complici le carenti condizioni igieniche la malattia si diffuse rapidamente mietendo numerose vittime che decimarono la popolazione. A Castellana la peste arrivò il 23 dicembre 1690 e vi furono registrati 22 decessi, come attestato da documenti notarili del notaio Giacobbe Fanelli. Si narra che nella notte dell’11 gennaio del 1691, due sacerdoti, don Giuseppe Gaetano Lanera e don Giosafat Pinto, pregarono incessantemente la beata Vergine della Vetrana affinché, tramite la sua intercessione, i castellanesi fossero guariti dalla pestilenza. La Madonna della Vetrana era adorata a Castellana Grotte in una piccola chiesetta edificata per volontà di Adriano Acquaviva d’Aragona, Conte di Conversano, che già nel 1582 aveva avuto salvi dal vaiolo la moglie Isabella Caracciolo ed i suoi due figli. Addormentatisi, i due sacerdoti, ebbero una visione e sentirono delle voci: “Ricorrete alla Vergine della Vetrana ed edificatele la Sua Chiesa e cosi sarete liberati dalla peste”. Uno dei due sacerdoti sognò che la Vergine della Vetrana avrebbe liberato Castellana dalla peste, mentre l’altro che la chiesetta costruita dal Conte di Conversano sarebbe stata ampliata e sarebbe divenuta luogo di culto dove ringraziare e celebrare lo scampato contagio ed il termine dell’epidemia. Ungendo i bubboni dei malati con l’olio del lume che ardeva perennemente accanto al quadro della Vergine i cittadini castellanesi guarirono dalla pestilenza. Così facendo, e dando fuoco a tutto ciò che era stato in contatto con il morbo, da quel 12 gennaio a Castellana più nessuno morì di peste. Tutti attribuirono subito la miracolosa intercessione della Vergine della Vetrana. Da quel giorno, benché ci fosse ancora molta gente in quarantena, confinata nei lazzaretti posti nel cordone sanitario che arrivava addirittura sino all’attuale “Contrata Cordone” ai confini con Conversano, non si registrarono altri decessi, come attestato dal diario del medico del tempo dottor Giuseppe Valerio De Consolibus. Con solenne atto pubblico sottoscritto alla presenza del Notaio Giacobbe Fanelli da Castellana, il 29 aprile 1691, il Magnifico Sindaco Vitantonio Persio ed il dottore della Magnifica Università Vitantonio Mastromattei, in nome del voto fatto dai cittadini, si impegnarono a solennizzare e celebrare in perpetuo la grazia ricevuta. Da allora, la città di Castellana Grotte dedica alla sua Patrona I Fanòve, una spettacolare manifestazione in cui devozione religiosa e tradizione popolare si fondono per rievocare lo straordinario evento che nella notte dell’undici gennaio di ogni anno rischiara e riscalda la Città delle Grotte.
Dove si svolge l’evento:
L’evento si svolge in tutto il territorio comunale, circa cento sono infatti i falò che ardono dal centro fino alla più remota periferia. I luoghi principali sono il Santuario Maria Santissima Della Vetrana sito in via Alberobello a Castellana Grotte e Largo Porta Grande in pieno centro.
Programma dell’evento:
Come da tradizione, alle ore 19.00 ci sarà l’accensione della fanóva di largo San Francesco – presso il Santuario della Madonna della Vetrana in Via Alberobello a Castellana Grotte. Seguirà l’accensione di tutte le altre fanóve allestite nelle strade e piazze di Castellana. L’accensione viene effettuata da un corteo che parte dalla prima fanóva.
Aree di sosta e Bus Navetta:
Due sono le aree di sosta con annesso servizio di bus navetta nei principali ingressi di Castellana Grotte: la prima presso il “centro commerciale grotte” sulla Putignano – Castellana Grotte, dove gli ospiti potranno parcheggiare gratuitamente e raggiungere con la navetta la centralissima Piazza Leonardo Da Vinci, la seconda in via Polignano in Zona Pip dove gli ospiti potranno raggiungere attraverso il bus navetta l’area antistante la stazione di servizio ENI posta in via Monopoli a due passi da Largo Portagrande cuore pulsante della festa. Il servizio di bus navetta sarà attivo dalle ore 18.30 sino all’1.30. Inoltre sono stati predisposti due parcheggi auto in centro presso il plesso scolastico “Andrea Angiulli” in via Poerio e presso il plesso scolastico “Silvia Viterbo” in Via Pogliano.