Violenza Donne: Stefàno, “Governo non faccia passi indietro”
“Capita a volte che l’angolo più buio di una lampada sia proprio quello sotto la lampada. Il più vicino, eppure il meno illuminato. Anche la #violenza sulle donne, spesso, proviene dalla persona vicina. Troppo spesso la più vicina. Nell’81,6% dei casi, riferisce ISTAT, le donne subiscono violenza da partner o parenti, in ambito domestico. Nel caso di femminicidio, il 52% delle donne muore per mano dell’ex partner o del compagno e nel 22% dei casi ad ucciderle è un parente o un conoscente. Questo tipo di male non è quindi da considerarsi imprevedibile, casuale, perché si inserisce in un tessuto di supremazia familiare, di costrizione culturale, di sopraffazione lavorativa. Quotidiani. Ha insomma quelle caratteristiche tanto profonde e lontane da renderlo quasi impercettibile (certamente non a chi lo subisce), meno visibile, poco consapevole, in tutto ciò che precede l’esplosione della violenza. Per questo si tratta di fare una battaglia di civiltà con un approccio sinergico e di sintesi tra diverse istituzioni e realtà, a partire dai centri antiviolenza, spesso il primo avamposto salvifico di tante donne in difficoltà. Su questo tema il silenzio del governo gialloverde è intollerabile. Ancora peggio se si traduce in scelte inequivocabili fatte di tagli ai centri antiviolenza, di abbandono dei percorsi scolastici per la parità di genere, di disinteresse nell’attuazione della norma a favore degli orfani di femminicidio. Su questo fronte, però non si può lasciare spazio alle ombre. Non sono ammesse zone grigie. Serve chiarezza. Per tutto questo, mercoledì in Senato il Partito Democratico ha chiesto di votare una mozione sul contrasto alla violenza contro le donne. Chiediamo al governo di non fare alcun un passo indietro. #Nonunadimeno“. Lo scrive sulla sua pagina facebook il senatore del Pd, Dario Stefàno in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.