Aggressione al Pronto Soccorso del Di Venere.
“Violenza inaccettabile, alla dottoressa aggredita la nostra vicinanza personale e istituzionale di tutta la Regione. Solidarietà e condanna da parte del direttore generale Fruscio”
Bari, 23 gennaio 2025 – “La violenza non è mai accettabile, ma diventa ancora più ingiustificabile quando esplode all’interno di un ospedale, contro medici e operatori impegnati a salvare vite e curare le persone. La nostra vicinanza va alla dottoressa colpita ieri nel pronto soccorso del Di Venere. Una vicinanza personale e istituzionale di tutta la Regione Puglia, che si costituirà parte civile accanto alla ASL nel processo contro gli autori di questa aggressione”.
Così il presidente della Regione Michele Emiliano e il vicepresidente con delega alla Sanità Raffaele Piemontese hanno commentato l’ultimo episodio di violenza ai danni di un’operatrice sanitaria.
Questa volta è accaduto al pronto soccorso dell’Ospedale Di Venere, dove, nel pomeriggio di ieri, intorno alle 18, una dottoressa è stata colpita con un pugno in pieno viso dalla sorella di un paziente, appena trattato per una ernia inguinale, dopo aver fatto accesso al triage con un codice verde.
L’aggressione è avvenuta durante il periodo in cui il medico, che aveva già eseguito una manovra per far rientrare l’ernia e stabilizzare il paziente, aveva richiesto una consulenza chirurgica per farlo accedere rapidamente a una successiva visita e valutare l’eventuale intervento, evitando al paziente di dover tornare in ospedale per la prenotazione della prestazione. La donna, successivamente arrestata, ha fatto irruzione nell’ambulatorio in cui si stavano effettuando le visite e ha colpito il medico.
Nell’esprimere solidarietà alla dipendente, il direttore generale facente funzioni della ASL, Luigi Fruscio, ha condannato quanto accaduto: “Questo è un caso ancora più grave – ha detto – perché la dottoressa ha provato a fare anche qualcosa in più a tutela del paziente e della sua salute, e di contro si è beccata un’aggressione immotivata e insensata”.