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“PANDEMUS” l’epidemia di peste scoppiata negli anni 1690 -1692 in Provincia di Bari. Docufilm (prima parte)

“PANDEMUS” (prima parte)

Epidemia e pandemia, due parole che le nuove generazioni hanno finora ascoltato solo in TV oppure nei film di fantascienza, termini oggi diventati, purtroppo e  tragicamente noti perché la malattia che essi indicano, (il Coronavirus)  ha stravolto completamente la vita dell’intera Umanità. Paura e angoscia hanno pervaso rapidamente le nostre case e le nostre città, costringendoci a modificare radicalmente le nostre abitudini e rendendo invivibili anche luoghi che fanno parte della nostra quotidianità.
In Italia, almeno fino a febbraio del 2020, forse perché incuranti di quello che accadeva nel resto del mondo, siamo riusciti a conservare per un certo tempo, un clima di apparente tranquillità e ottimismo, dimenticando che nel corso della storia l’avvicendarsi delle epidemie ha decimato più volte la popolazione del nostro Pianeta.

La prima epidemia/pandemia ufficialmente riconosciuta e registrata  fu la peste bubbonica o peste nera proveniente dall’Asia che, a partire dal 1346, si diffuse in tutta Europa uccidendo circa venti milioni di persone (circa un terzo della popolazione). Nel corso dei secoli non sono poi mancate altre tipologie di epidemie, es. tifo, colera, vaiolo, la maggior parte di queste, causate da condizioni igieniche sanitarie inadeguate, alimentazione poco nutriente  e soprattutto guerre e carestie. Tutto ciò contribuiva inoltre ad accelerare la ripresa e il susseguirsi di questo genere di malattie. Nel 1630 ad esempio, si ripresentò la peste bubbonica e fu  descritta anche  nelle pagine dei Promessi Sposi da Alessandro Manzoni, mentre il 1656 una ennesima  pandemia da peste investì tutta l’Europa.

L’argomento che andremo a trattare in questa prima puntata del docufilm dal titolo “PANDEMUS” narra di metodiche, molto discutibili, poste in essere dal conte Giulio Antonio II D’Acquaviva D’Aragona in accordo con un ristretto giro di collaboratori durante la gestione dell’emergenza sanitaria (la Peste)  scoppiata in quegli anni (1690-1692).

L’infezione, si legge negli atti ufficiali, venne introdotta in Puglia da una nave contrabbandiera con a bordo un carico di mercanzie e preziosi. Il natante, proveniente dall’altra parte dell’adriatico, sbarcò sul tratto di costa tra Mola e Polignano a Mare in località Ripagnola. Incaricato della “commissione” fu il Conversanese Giuseppe Schiavelli uomo di fiducia del Conte Giulio Antonio II D’Acquaviva D’Aragona terribile feudatario dell’epoca.
Iniziano così due maledetti  anni che interessarono  numerosi paesi della Puglia e durante i quali  si dovettero contare migliaia di vittime a partire dalla città di Bari per poi passare nella Provincia nei paesi di: Conversano, Mola di Bari, Rutigliano, Acquaviva, Casamassima, Putignano, Polignano a Mare, Monopoli e Alberobello, solo per citarne alcuni. Vennero  stranamente risparmiate dalla pandemia le città di Castellana Grotte e Turi.
In questo capitolo con il sapiente aiuto del Dott. Antonio Fanizzi e le immagini realizzate, montate e sonorizzate da Piero e Giampiero Buonsante cercheremo di catapultarci nel periodo in questione e con l’aiuto dell’audiovisivo, del commento e un po’ di fantasia tenteremo virtualmente di  entrare nei luoghi e nelle dimore appartenute ai protagonisti principali e coinvolti nei fatti in questione, realmente accaduti.

 

Buona Visione
Ufficio Stampa Web TV Puglia